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Spietati con chi non ci interessa fin quando non si allontana, con i pensieri tesi a raccogliere attenzioni da chi ci sfugge dalle mani. Non possiamo perdere ciò che non abbiamo mai avuto ma può mancarci per sempre quel che non abbiamo mai vissuto. Eppure la gioia detesta la salita e la corsa infinita. Perché a furia di andare, di correre, di non guardare con attenzione, il tempo passa e si sceglie di vivere costantemente nell’attesa. Ci raccontiamo che domani ci sarà qualcosa di meglio, per sopportare la paura di perdere quel che oggi abbiamo trovato, rinnegato, rifiutato, non ritenuto mai abbastanza, per poi ripercorrere a ritroso dei ricordi. – Aspetterò che arrivi quel che davvero voglio. – Si, ma cos’è che vuoi? – Non lo so… – Forse avresti anche paura di uscire di casa se ti venisse il dubbio che qualcuno, mentre non ci sei, entrasse e cambiasse la tua serratura. Eppure la tentazione che hai di vedere il mondo è sempre più grande di questa preoccupazione. Allora fa’ che un incontro, una volta almeno, sia più resistente dei tuoi “non lo so”. Andare è emozione, le emozioni sono incredibili momenti ma capire quando fermarsi è un vero talento, ed è questo che crea i sentimenti_
(Massimo Bisotti)
continua →– È ciò che ha in sé l’esigenza di tenere in vita a tutti i costi quel che la vita non ha saputo, voluto o potuto difendere_
(Massimo Bisotti)
continua →E proprio perché non potrà tornare uguale, comprenderne al presente il valore assoluto. Qual è, se non questa, la giusta formula per non uscire a pezzi e sconfitti dalla propria urgenza di felicità?_
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