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Mai controcuore

Archivio di 2015

Per una volta vorrei un autoscatto dei nostri veri pensieri al posto di quello delle nostre facce,

Per una volta vorrei un autoscatto dei nostri veri pensieri al posto di quello delle nostre facce,

che ne dici? Per accorgermi di come usciamo fuori, immortalati finalmente dentro alle nostre verità.
E vorrei poter conservare un autoscatto dei tuoi, nel momento indimenticabile in cui hai pensato che non avresti accettato di perdermi. Perché c’è stato, lo so, ma non posso riguardarlo.
Sei bellissima e tanti uomini si innamoreranno ancora di te, qualcuno ti sfiorerà soltanto, qualcun altro ti resterà per un pezzetto accanto, uno, se sarai fortunata e coraggiosa, diventerà il tuo libro di storia. Io però nel poco tempo che ci è stato concesso, mi sono innamorato di te mille volte al secondo. Fuochi naturali non artificiali nell’anima, ininterrotti e colorati, splendidi come quelli sul mare di una notte di mezza estate. Ricorderò per sempre il tuo sguardo, il tuo modo di camminare, il tuo sorriso all’improvviso che faceva sorridere anche l’aria. Ricorderò persino un bacio che non ti ho rubato per rispetto e per paura. Ho avuto un grande amore nella vita, poi senza averti avuta mai, ho avuto anche te.
Resterai sempre. Poi non so più bene cosa definisca la presenza e l’assenza. Ci sono momenti in cui non sono stato presente a me stesso, momenti in cui lo sono stato fin troppo e ho rovinato tutto, momenti in cui non ci sono per nessuno con accanto tutto il mondo e momenti in cui ci sono con tutto me stesso, in ogni gesto che faccio.
Ma il ricordo è immenso, è dentro, è infinito, è memoria. E tu dentro di me non morirai più.
Quando hai scritto per una persona una volta, potrà illudersi per sempre che certe cose le scriverai ancora pensando a lei. È la fortuna di essere la musa di qualcuno. E a volte non sarà illusione, a volte accadrà ancora…davvero.

Massimo Bisotti, Un anno per un giorno, (maggio 2016, work in progress)

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La gente cambia idea così rapidamente che nemmeno vale la pena provare a dare troppe spiegazioni.

La gente cambia idea così rapidamente che nemmeno vale la pena provare a dare troppe spiegazioni.

Un giorno ti ama, un giorno ti odia, senza che tu abbia fatto nulla né cambiato atteggiamento. Spesso ha un interesse morboso per la vita degli altri, mette bocca su tutto, vorrebbe decidere per te. Perciò, per quel che riguarda il tuo spazio personale, riempilo con ciò che ti va, non badare a nient’altro.
Oggi si morde e si fugge con la fretta del nostro secolo, si vuole tutto con facilità, si cercano i compromessi e invece solo ciò che cresce lentamente scava in profondità e mette davvero delle radici. Il segreto è scovare la rarità fra la volgarità, quel profumo che ha il sudore, quando ti guadagni la vita.
Questa mania di sprecarci con chi non sa apprezzarci dovrebbe finire. Perché alla fine, quando finalmente stai bene, non confondi più l’amore con la dignità. La dignità è qualcosa di diametralmente opposto all’orgoglio. Non permettere mai a nessuno di abituarsi alla tua presenza. La sicurezza personale non è oscillare e sparire per destare attenzione o tornare quando non si hanno più bei posti da visitare. Non siamo un parcheggio per cuori in panne. Ma il coraggio consiste nel continuare la propria strada. Per molti dare è indizio di stupidità, per me è l’essenza della vita. Io do tutto di me ma so anche riprendermi tutto all’occorrenza. Questo ogni volta che chi ho vicino smette di darmi valore.
Così la guardai, lei mi chiese: “Cosa posso fare per te?” Io le risposi : “Amami, se puoi. Se non puoi, lasciami andare.

Massimo Bisotti, Un anno per un giorno (work in progress)

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La vita non ce la fa a tenere insieme i tuoi desideri più importanti,

La vita non ce la fa a tenere insieme i tuoi desideri più importanti,

non so perché, sono troppo forti, fa uno sforzo mentale troppo grande, quello che vuoi con tutto te stesso finisce per volere te, ti cattura e ti mette in una gabbia invisibile. Così diventi schiavo di un pensiero, ti annebbia il resto, non ti permette di accorgerti più di altro, ti toglie le forze, ti affonda i domani, uno dopo l’altro. E alla fine, se non fai attenzione, ciò che più desideri finisce per distruggerti. Ci metto molto tempo prima di decidere di andarmene ma quando vado via, non torno più. Però ogni volta che torno qui non posso fare a meno di ricordare. Chi non ama Napoli, ciò che accade a Napoli, lo chiama teatralità ma non sa che è solo immenso amore per la vita.

– Massimo Bisotti Un anno per un giorno

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Rassegnati.

Rassegnati.

Ci sono persone che non smetteranno mai di piacersi anche se non potranno mai viversi accanto. Sono mine vaganti, vulcani che sembrano spenti e poi esplodono ancora, senza preavviso. Ci sono persone destinate a incontrarsi, a continuare a pensarsi per sempre ma non destinate a stare insieme.

Massimo Bisotti, Un anno per un giorno (maggio 2016, work in progress)

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Non ho una vita regolare, non è che non l’ho voluta mai, non è capitato.

Non ho una vita regolare, non è che non l’ho voluta mai, non è capitato.

La conosco la rabbia che si prova nel non poter stare accanto a una persona, una persona che c’è sempre anche quando non c’è, mentre sei seduto a un tavolo quasi senza riconoscerti. Chi non l’ha provata? Però è una sorta di accanimento a volte, ti convinci che sia perfetto solo ciò che non puoi avere e invece perfetto non è niente. A me è stato detto tante volte ” sei la perfezione”… Lo trovo quasi stucchevole, è il complimento più sciocco che possiamo ricevere. Anche se fatto in buona fede è finto. Te lo fa chi non ti conosce. Chi ti conosce sa che non sei perfetto e con i tuoi difetti ha lo stesso atteggiamento che hanno due pugili a fine incontro, sono stanchi, distrutti e più che picchiarsi sembra si stiano abbracciando. È così che ci riduce la vita. Dall’esterno nessuno può accorgersi di cosa stia accadendo all’interno del ring.
Abbiamo due cuori dentro, uno vuole mangiare l’altro ed è un continuo combattimento. Ma è uno di quei rari combattimenti che finisce pari. Due cuori che da fuori sembra si arrendano e invece si accettano per ciò che sono. Si fanno forza della forza altrui, tante ferite involontarie ma mai un colpo basso.
Vincono la tentazione di approfittare di un punto debole. Più che una lotta diventa un passo a due.
Io conosco persone che si sono volute così tanto ma senza il coraggio di potersi avere e adesso non hanno il coraggio di parlarsi più.
È un quadrato senza limiti la vita, ognuno con la sua mattonella e, se sei fortunato, qualcuno che difenda la tua.

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Non ho potuto chiederle perdono per come sono, e se non fossi stato così la mia vita oggi non sarebbe questa qui.

Non ho potuto chiederle perdono per come sono, e se non fossi stato così la mia vita oggi non sarebbe questa qui.

Se non fossi stato così non mi sarebbe piaciuta lei, se non fossi stato io non le sarei piaciuto mai. Avrei dovuto essere più stronzo, forse, ma quest’indole non mi appartiene.
Non ho voluto mai imparare a nascondermi.
Non ho mai imparato i mezzi termini, le mezze misure, le cose a metà.
Io parlo per difendermi, mai per aggredire.
Sai, a volte difendi anche chi non saprà mai difenderti e ne sei perfettamente consapevole. Gli altri ci migliorano la vita ma non ce la risolvono. Così si torna estranei e non ci si incontra più. E pensa che vigliacchi che siamo a volte. Sappiamo riconoscere persino l’ultima volta che ci vedremo e non ci diciamo niente…

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E sai perché sai sempre rinunciare a tutto? Perché in realtà non t’importa davvero di niente.

E sai perché sai sempre rinunciare a tutto? Perché in realtà non t’importa davvero di niente.

Fingersi indipendenti e avere solo una dannata paura di vivere, ecco il problema.
Mi hanno sparato nel cuore certe overdose di tristezza a volte, di ingratitudine, di amarezza, eppure la mia unica droga è ancora la vita. Ma no, non lo penso davvero, a volte feriamo per non farci ferire.
C’è stato un momento in cui guidavo e mi scattavi delle fotografie. Era notte, stavo attento alla strada, troppo poco tempo o forse troppa strada, avrei voluto dirti ti voglio, con il pensiero ti ho amata dappertutto, in ogni modo possibile, in ogni posto io fossi, un chiodo fisso, un martello. Avrei voluto dirti che non c’è vergogna nel toccarsi per una donna quando non puoi averla. Avrei voluto dirti, io l’ho fatto per te, svegliandomi in posti sempre diversi, e ho preferito stare solo con il mio desiderio piuttosto che con un’altra donna accanto. Poi frenare d’improvviso e prenderti, così di colpo, scordandomi di tutto, lasciandoti sentire i colpi del mio cuore, non solo della passione. E se domani ci sconvolgerà ancora i piani, oggi fa niente, oggi sei mia, è un’illusione buona e non ci fa paura. Ma poi? Poi forse si sta peggio. Un assaggio di emozione e poi mai più. No, io volevo di più da te rispetto agli altri. E tu, a furia di preservare e ancora preservare, ti tieni la tua verginità stretta come un trofeo. Non l’hai data mai, l’anima. E io quella volevo. Il resto può averlo chi scegli. L’anima no, decide lei.

– Massimo Bisotti Un anno per un giorno (work in progress)

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Non volevo che mi mancassi più e ho fatto di tutto per riempirmi la vita di cose da fare.

Non volevo che mi mancassi più e ho fatto di tutto per riempirmi la vita di cose da fare.

Ma ogni momento in cui mi mancavi di meno, iniziavo a mancarmi io. Ci illudiamo di dimenticare e in realtà impariamo soltanto a riempire gli spazi bui. La verità è che senza la stella necessaria il buio è solo meno buio, non diventa luce. Si è soli senza il sole.

– Massimo Bisotti, Un anno per un giorno (work in progress)

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Mi hanno detto che la vita ci toglie per darci poi sempre qualcosa, non lo so se sia proprio davvero così.

Mi hanno detto che la vita ci toglie per darci poi sempre qualcosa, non lo so se sia proprio davvero così.

Non lo so se le occasioni migliori siano davvero il premio per qualche mancanza. C’è chi se ne va e ti porta comunque con sé, c’è chi sa barattare un sogno per una certezza e chi alle certezze preferisce sognare. C’è chi resta nell’aria e poi scompare un attimo per riapparire, come quella mia maglietta che si colora quando la esponi al sole, dovresti tenerla sempre al buio per dimenticare. Invece io la tengo dalla parte migliore, leggera al vento, si prende i raggi ma anche i calci sul cuore, eppure non ho mai scelto di cambiare. Al buio la vita si sposa con il nero opaco della parola “sostituibile” e ho sempre associato l’amore alla parola “indispensabile” che non significa non poter vivere senza, significa vivere meglio con, e da quando mi sono accorto di questo sono cambiato per sempre, dando peso alla qualità rispetto alle quantità, oggi so che pesa più un fiore vivo che cento diamanti. Ma se hai potuto vivere senza di me, giorni, anni, e per me un giorno senza di te durava un secolo, non sei tu, non puoi essere tu, non posso credere che sia tu la scelta definitiva della mia vita. Perché abbiamo diritto a un’altra occasione. E invece no…non ne abbiamo affatto diritto, non è possibile pretendere un miracolo. Però ti dico che non ho perso il coraggio di ricominciare a pensare a qualcuno che sappia scrivermi magari un messaggio magico sul telefono, un messaggio con scritto :”In bocca al lupo, amore”, un messaggio che mi faccia smettere di fare ciò che faccio per leggerlo, per sbirciare almeno, un messaggio tanto atteso quanto inaspettato, e questo non solo per colpirci i primi tempi, in un fantastico momento di splendido e devastante innamoramento, comune a tutti nella vita. E non importa di chi mi dice che meno diamo e più otteniamo, non posso cambiare il mio modo di essere solo perché al giorno d’oggi i bei regali non piacciono più e le persone preferiscono smettere di sorprendersi per cercare eternamente, con una sorta di insano masochismo, un cambiamento che non arriverà. Ma con questo non ti sto dicendo che mi accontenterò. Vivrò senza aspettare, aspettando comunque un segnale. Altrimenti niente, altrimenti collezionerò pezzi di niente piuttosto che una schiera di “così e così”.  Poi un giorno  magari t’incontrerò per la strada con gli occhi rivolti nella mia stessa direzione, ci guarderemo increduli, un po’ felici e un po’ no per questo incontro teso a tradimento dal destino. Tu mi regalerai un sorriso dei tuoi, un sorriso strepitoso, esplosivo, improvviso ma un po’ triste e nostalgico com’è quella parte che ho visto e che ho amato di te. Ci guarderemo e ti dirò: “Comunque sia andata qualunque giornata, comunque vada, comunque andrà la mia vita, non smetterò mai di ricordare l’immensa fortuna di averti incontrata”.

E tu mi risponderai: “Vale anche per me?”.
– Massimo Bisotti, Un anno per un giorno (work in progress)

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Gira ovunque, vivi più che vuoi ma poi fermati con la persona che saprà farti sentire tutto anche senza toccarti.

Gira ovunque, vivi più che vuoi ma poi fermati con la persona che saprà farti sentire tutto anche senza toccarti.

Perché in mezzo a tutta la gente del mondo sarà soltanto di questo che avrai davvero bisogno. Il resto lo ringrazierai e un saluto di congedo basterà a riprenderti la tua libertà di nuovo, come sempre. Tutta la sensualità che precede le mani, che sta nel pensiero, può toccarti davvero anche a molteplici distanze. I pensieri accarezzano o disturbano e il problema è che è proprio di quelli che disturbano che ti innamori.
Ora non ci credi ma te ne accorgerai. Ti accorgerai cosa vuol dire avere le mie mani dappertutto, chiudendo gli occhi da sola, in un letto anni luce distante da me. E più sarò lontano e più mi sentirai addosso.
La vera seduzione è entrare dentro a un cuore e riuscire a spogliarlo delle sue paure. Ma voglio dirti che non importa se non è bastato. So che non potrai fare a meno di ricordare una cosa, da adesso in poi. È ancora possibile incontrare chi sa riconoscerci in mezzo a una folla. Capiterà ancora, e qui ti sorrido di rabbia e dolcezza.
Forse proviamo a dare agli altri ciò di cui avremmo più bisogno. Così, per tutte le volte che non mi sono sentito protetto, avrei voluto proteggere te.

– Massimo Bisotti Un anno per un giorno

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