La mia memoria è finita in due occhi per rubarmi l’attenzione, per lasciarmi capire un’imponente importanza essenziale:
si può appartenere a tutto e a nessuno o a niente e a qualcuno senza averne ancora consapevolezza. Prenderla pian piano. Avere due mani sull’anima a slacciare la camicia ruvida a contatto diretto con la mente, a sfilacciarne i suoi duri tessuti spogliandoli di ogni resistenza, mappandone nuovamente la traiettoria, riprogrammando una direzione persa per strada. E fra tutte le realtà mutevoli avere un pensiero che resta immutabile_
(Massimo Bisotti)
