Per una volta vorrei un autoscatto dei nostri veri pensieri al posto di quello delle nostre facce,
che ne dici? Per accorgermi di come usciamo fuori, immortalati finalmente dentro alle nostre verità.
E vorrei poter conservare un autoscatto dei tuoi, nel momento indimenticabile in cui hai pensato che non avresti accettato di perdermi. Perché c’è stato, lo so, ma non posso riguardarlo.
Sei bellissima e tanti uomini si innamoreranno ancora di te, qualcuno ti sfiorerà soltanto, qualcun altro ti resterà per un pezzetto accanto, uno, se sarai fortunata e coraggiosa, diventerà il tuo libro di storia. Io però nel poco tempo che ci è stato concesso, mi sono innamorato di te mille volte al secondo. Fuochi naturali non artificiali nell’anima, ininterrotti e colorati, splendidi come quelli sul mare di una notte di mezza estate. Ricorderò per sempre il tuo sguardo, il tuo modo di camminare, il tuo sorriso all’improvviso che faceva sorridere anche l’aria. Ricorderò persino un bacio che non ti ho rubato per rispetto e per paura. Ho avuto un grande amore nella vita, poi senza averti avuta mai, ho avuto anche te.
Resterai sempre. Poi non so più bene cosa definisca la presenza e l’assenza. Ci sono momenti in cui non sono stato presente a me stesso, momenti in cui lo sono stato fin troppo e ho rovinato tutto, momenti in cui non ci sono per nessuno con accanto tutto il mondo e momenti in cui ci sono con tutto me stesso, in ogni gesto che faccio.
Ma il ricordo è immenso, è dentro, è infinito, è memoria. E tu dentro di me non morirai più.
Quando hai scritto per una persona una volta, potrà illudersi per sempre che certe cose le scriverai ancora pensando a lei. È la fortuna di essere la musa di qualcuno. E a volte non sarà illusione, a volte accadrà ancora…davvero.
Massimo Bisotti, Un anno per un giorno, (maggio 2016, work in progress)
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