Se non fossi stato così non mi sarebbe piaciuta lei, se non fossi stato io non le sarei piaciuto mai. Avrei dovuto essere più stronzo, forse, ma quest’indole non mi appartiene.
Non ho voluto mai imparare a nascondermi.
Non ho mai imparato i mezzi termini, le mezze misure, le cose a metà.
Io parlo per difendermi, mai per aggredire.
Sai, a volte difendi anche chi non saprà mai difenderti e ne sei perfettamente consapevole. Gli altri ci migliorano la vita ma non ce la risolvono. Così si torna estranei e non ci si incontra più. E pensa che vigliacchi che siamo a volte. Sappiamo riconoscere persino l’ultima volta che ci vedremo e non ci diciamo niente…
Fingersi indipendenti e avere solo una dannata paura di vivere, ecco il problema.
Mi hanno sparato nel cuore certe overdose di tristezza a volte, di ingratitudine, di amarezza, eppure la mia unica droga è ancora la vita. Ma no, non lo penso davvero, a volte feriamo per non farci ferire.
C’è stato un momento in cui guidavo e mi scattavi delle fotografie. Era notte, stavo attento alla strada, troppo poco tempo o forse troppa strada, avrei voluto dirti ti voglio, con il pensiero ti ho amata dappertutto, in ogni modo possibile, in ogni posto io fossi, un chiodo fisso, un martello. Avrei voluto dirti che non c’è vergogna nel toccarsi per una donna quando non puoi averla. Avrei voluto dirti, io l’ho fatto per te, svegliandomi in posti sempre diversi, e ho preferito stare solo con il mio desiderio piuttosto che con un’altra donna accanto. Poi frenare d’improvviso e prenderti, così di colpo, scordandomi di tutto, lasciandoti sentire i colpi del mio cuore, non solo della passione. E se domani ci sconvolgerà ancora i piani, oggi fa niente, oggi sei mia, è un’illusione buona e non ci fa paura. Ma poi? Poi forse si sta peggio. Un assaggio di emozione e poi mai più. No, io volevo di più da te rispetto agli altri. E tu, a furia di preservare e ancora preservare, ti tieni la tua verginità stretta come un trofeo. Non l’hai data mai, l’anima. E io quella volevo. Il resto può averlo chi scegli. L’anima no, decide lei.
– Massimo Bisotti Un anno per un giorno (work in progress)
continua →Ma ogni momento in cui mi mancavi di meno, iniziavo a mancarmi io. Ci illudiamo di dimenticare e in realtà impariamo soltanto a riempire gli spazi bui. La verità è che senza la stella necessaria il buio è solo meno buio, non diventa luce. Si è soli senza il sole.
– Massimo Bisotti, Un anno per un giorno (work in progress)
continua →Perché in mezzo a tutta la gente del mondo sarà soltanto di questo che avrai davvero bisogno. Il resto lo ringrazierai e un saluto di congedo basterà a riprenderti la tua libertà di nuovo, come sempre. Tutta la sensualità che precede le mani, che sta nel pensiero, può toccarti davvero anche a molteplici distanze. I pensieri accarezzano o disturbano e il problema è che è proprio di quelli che disturbano che ti innamori.
Ora non ci credi ma te ne accorgerai. Ti accorgerai cosa vuol dire avere le mie mani dappertutto, chiudendo gli occhi da sola, in un letto anni luce distante da me. E più sarò lontano e più mi sentirai addosso.
La vera seduzione è entrare dentro a un cuore e riuscire a spogliarlo delle sue paure. Ma voglio dirti che non importa se non è bastato. So che non potrai fare a meno di ricordare una cosa, da adesso in poi. È ancora possibile incontrare chi sa riconoscerci in mezzo a una folla. Capiterà ancora, e qui ti sorrido di rabbia e dolcezza.
Forse proviamo a dare agli altri ciò di cui avremmo più bisogno. Così, per tutte le volte che non mi sono sentito protetto, avrei voluto proteggere te.
– Massimo Bisotti Un anno per un giorno
continua →
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